Anna tiene laboratori di scrittura biografica, io l'ho conosciuta proprio ad uno di essi.
Anna ha pubblicato un post in occasione del venticinquesimo anniversario della giornata sui diritti del fanciullo...ve lo presento!
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Venticinque anni fa, il 20 novembre 1989, l’Assemblea delle Nazioni Unite approvava la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, poi ratificata dal nostro Paese con la legge 176/1991. La comunità internazionale riconosceva con atto formale l’infanzia e l’adolescenza come soggetti di diritti.
La persona sin dai tre anni va considerata non un soggetto in stato di minorità, ma individuo responsabile e consapevole, da accompagnare a comprendere i diritti e i doveri di cittadinanza.
Rispetto delle idee, uguaglianza, dignità, solidarietà sono valori fondazionali, risultato di un lungo e tormentato processo storico, alla base della nostra comunità, da testimoniare quotidianamente nella relazione educativa.
Tutto il testo della Convenzione richiama all’interconnessione tra il riconoscimento dei diritti personali e sociali e la capacità dell’adulto, sia come singolo sia entro le
organizzazioni, ad assumere doveri e responsabilità in tal senso.
Nel Manifesto dei diritti naturali dei bambini, Gianfranco Zavalloni, maestro e dirigente scolastico, indica i seguenti punti:
- Il diritto all'ozio, a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti;
- il diritto a sporcarsi, a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti;
- il diritto agli odori, a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura;
- il diritto al dialogo, ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare;
- il diritto all'uso delle mani, a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco;
- il diritto ad un buon inizio, a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura, il diritto alla strada, a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade;
- il diritto al selvaggio, a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi;
- il diritto al silenzio, ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua
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Il maestro e dirigente scolastico Zavalloni ormai è morto da anni, ma ha lasciato una scia di rispetto e poesia verso i bambini.Spesso maestri e dirigenti scolastici non operano per IL POTERE DELL'AMORE, ma purtroppo guidati DALL'AMORE PER IL POTERE...
Il manifesto sopra riportato voglia essere da guida per gli educatori e per noi genitori in primis.
Abbiamo nelle nostre mani il futuro del mondo, è una grande responsabilità, fidiamoci dei bambini, del loro istinto e intuito, sostenendoli come si fa con i giovani alberelli, un solido sostegno fisso, ma non leghiamoli troppo stretti!!!
Buona vita a tutti, soprattutto ai bambini!
Da.